Le galline e la loro vista: occhi tetra-cromatici e spettro visivo più ampio di quello dell'uomo

Come vedono le galline? E come funziona la loro vista? Scopriamolo insieme

Che colori vedono galline, galli e polli?

Ebbene sì, le galline (che qui useremo come termine generale per indicare tutti gli appartenenti al Gallus) hanno una vista con maggiore contrasto, luminosità e sensibilità rispetto a quella dell’uomo!  

Il meccanismo di funzionamento è come il nostro e di altri animali:  la luce viene filtrata dalla cornea e l’iride e tramite stimolazioni nervose arriva nella retina.

A differenza della nostra vista cromatica, definita 
tri-cromatica (e cioè a tre colori, ossia rosso, verde e bluRGB), gli occhi delle galline sono tetra-cromatici in quanto dotati di 4 tipi di coni (fotorecettori) che permettono loro di vedere, oltre alla luce rossa, blu, verde, anche la luce ultravioletta (RGB + UV). Per questo la loro vista è dotata di maggiore contrastoluminosità e sensibilità.

L’uomo non vede questo settore dello spettro luminoso UV e quindi  possiamo solo immaginare approssimativamente come potrebbero risultare i colori.

Questa visione di colori che cosa comporta?

Avere i coni sensibili all’ultravioletto permette alle galline di trovare più facilmente gli insetti, i chicchi dalle spieghe di grano, i frutti di bosco dai cespugli. Inoltre, la chioccia, ad esempio, grazie a questa vista riesce a capire quale dei pulcini è più in salute (osservando le piume che riflettono i raggi UV) e riesce a valutare il colore e la dimensione della cresta delle altre co-specifiche da cui trarre informazioni sullo stato sociale, sulla salute e sulla maturità sessuale.

 

E la visione notturna?

La visione notturna è più scarsa di quella dell’uomo (per motivi evolutivi) ed è proprio la vista notturna così poco sviluppata a rendere le galline bisognose della protezione di una struttura durante la notte.

Il campo visivo delle galline

A differenza dell’uomo che ha un campo visivo combinato di  130-135º in verticale e 200-220º in orizzontale, la visione delle galline è panoramica a 300°, con una visione monoculare a destra e a sinistra, e una porzione in cui la visione monoculare dei singoli occhi si sovrappone.

L’eccezionale tracciatura dei movimenti delle galline

Le galline presentano un doppio cono aggiuntivo che gli consente di effettuare una tracciatura dei movimenti molto fine,  soprattutto per individuare piccoli insetti o i movimenti di eventuali predatori. 

Tuttavia sugli oggetti immobili hanno meno acutezza rispetto all’uomo e hanno una scarsa percezione della profondità che si traduce in una difficoltà di stima delle distanze.

 

Perchè le galline inclinano la testa?

Le galline sono animali molto curiosi e questo lo possiamo notare anche dal loro particolare comportamento: grandi osservatrici, hanno l’abitudine di inclinare la testa come a manifestare una grande attenzione verso l’oggetto esaminato. Questo è dato dalla presenza di due fovee (delle specie di “lenti focali d’ingrandimento”), una specifica per la visione da lontano, l’altra, ovale e laterale, per la visione da vicino: è proprio quest’ultima a portare la gallina a inclinare leggermente la testa per allineare meglio l’immagine sulla seconda favea.

Giochi con le galline

Sulla base di quello di cui abbiamo parlato capiamo quindi quanto questi animali siano curiosi, interattivi e sopratutto possano amare i giochi con i colori!

In un ottica di rispetto e riconoscimento delle loro caratteristiche ecologiche, vi consigliamo qualche gioco, totalmente naturale, da potergli proporre:

  • Scatoline bucherellate  (molto leggere) con semini colorati: potranno divertirsi e allenare la cognitività cercando di far rotolare il  “dispeser” fai da te per far fuoriuscire i sementi;
  • Ghirlande o “bracciali” di frutta e verdura colorati: posizionati appesi, ad altezze raggiungibili, si divertiranno ad acchiappare e gustarsi prelibatezze come chicchi d’uva colorati!
Pollon, gallina che gioca con i colori

Pet Therapy (IAA) con Galline e avicoli

Le Linee Guida per gli interventi assistiti con gli animali (IAA) stabiliscono che i progetti con obiettivi terapeutici o educativi possano essere erogati coinvolgendo solo 5 specie (cane, gatto, coniglio, cavallo e asino) ed escludono altre specie domestiche, se non previo parere favorevole del Centro di referenza nazionale per gli IAA (CRN IAA) sentito il Ministero della Salute.

Nel 2022 è partito il progetto pilota riconosciuto dal CRN IAA (centro di referenza nazionale interventi assistiti con l’animale) e dal Ministero della salute con gli avicoli come animali co-terapeuti in progetti di  EAA (Educazione Assistita con l’Animale) e TAA (Terapia Assistita con l’Animale). 

Inoltre Sabato 12 novembre 2022 si è svolto il webinar «TAA e EAA: il coinvolgimento di specie diverse dalle 5 previste dalle linee guida per gli IAA. Iter autorizzativo e modalità di lavoro in un progetto modello “A tu per tu nel pollaio”», organizzato dal Centro di referenza nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali (CRN IAA) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) 

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