Le tartarughe: da animali sociali a compagne di vita.

Secondo uno studio dei ricercatori dell’Unità per la Conservazione della Biodiversità del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università di Milano-Bicocca, anche le tartarughe sarebbero in grado di formare gerarchie sociali ed è così che competono per il cibo, per il partner e per il territorio.

Lo studio

Le ricerche hanno riguardato lo studio del comportamento di alcuni esemplari di tartaruga palustre europea i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica Animals. 
Le tartarughe sono state studiate durante la fase di allevamento in condizioni controllate
I ricercatori hanno osservato l’insorgere di diversi comportamenti sociali tra le giovani tartarughe. Durante la somministrazione di cibo, gli studiosi hanno registrato tentativi di morso sia alla testa sia alla coda e anche delle simulazioni di monta, che negli animali non ancora maturi sessualmente assume un significato diverso da quello riproduttivo.
I ricercatori hanno inoltre dimostrato che a partire da circa due mesi di età, le giovani tartarughe sono in grado di stabilire una vera e propria struttura gerarchica, come accade in diverse specie di uccelli e mammiferi.
Lo studio ha dimostrato anche che, a differenza di quanto accade in molte specie di mammiferi, la posizione sociale delle giovani tartarughe non sembra essere determinata dalla loro dimensione corporea.

La vita con l’uomo

In quanto animali sociali, le tartarughe, al contrario di quanto si possa pensare, possono “affezionarsi” alle persone, le riconoscono, rispondono al suono della loro voce e con un po’ di tempo e un po’ di fiducia prendono anche il cibo dalle loro mani! A loro modo sanno dare “affetto”(concetto prettamente umano) e dimostrare fiducia.

Come vivono

Le tartarughe possono essere molto longeve. Se tenute come animali da compagnia, è necessario occuparsene per molto tempo.
Come tutti i rettili, le tartarughe sono animali eterotermi: poiché la loro temperatura corporea dipende da quella dell’ambiente circostante, devono avere la possibilità di scaldarsi al sole. Se tenute come animali da compagnia nel nostro clima, nelle frequenti giornate fredde e cupe devono disporre di un surrogato del sole o di un buon riparo dal freddo.

Tartarughe e carezze

Le tartarughe di terra, se socializzate con l’uomo, non disdegnano le coccole. Amano essere accarezzate, delicatamente sul collo, sul carapace e anche sulle zampette posteriori.

Quali sono i modi migliori per accarezzare la testuggine?
  • Innanzitutto, abbassiamoci in modo che la tartaruga ci possa vedere;
  • non solleviamo la testuggine lasciandola con le zampe all’aria, si sentirebbe in pericolo;
  • iniziamo ad accarezzare delicatamente il carapace (le tartarughe riescono a sentirle il tocco tramite anche tramite questo).
  • Se la tartaruga dimostra di gradire stando ferma e mantenendo la testa al di fuori della corazza, possiamo passare ad accarezzarle il capo.Facciamo attenzione ad evitare gli occhi e le membrane ai lati del capo. Le tartarughe amano le carezze sotto il collo e ce lo fanno capire allungandolo verso l’alto.
  • Se invece notiamo che all’avvicinarsi della mano le testuggini si richiudono nel loro carapace, significa che non si fidano ancora, perciò lasciamo perdere per il momento.

Con esemplari particolarmente diffidenti è consigliato avvicinarsi per gradi. Solo quando dimostreranno di non temere più la nostra presenza, potremo riprovare ad accarezzarle.
Non dimentichiamo che anche per loro vale la regola della soggettività: ognuna ha il suo carattere.

Le tartarughe nella pet therapy

Come qualsiasi animale che dimostri un certo interesse e socialità nei confronti dell’uomo, anche le tartarughe potrebbero essere coinvolte negli interventi assistiti con gli animali, ricordando che per gli interventi con animali non convenzionali (cane,gatto,coniglio,cavallo,asino) va richiesta l’autorizzazione al CRN (centro di referenza nazionale).

Alcune delle loro caratteristiche, come i movimenti lenti e le dimensioni ridotte (rispetto ad altre specie co-terapeute) possono rivelarsi ottimali per lavorare in alcune situazioni in cui ad esempio vi è timore per animali grandi e/o è necessario un interazione (e dunque una stimolazione sensoriale) più “delicata”.

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